Il Messaggero

Roma, mercoledì 25 Giugno 2008

Butoh nomade

ispirato a Shakespeare sul tema della follia

di Donatella Bertozzi

E’ una sorta di ritorno a casa, da molti punti di vista, il debutto a Roma della compagnia di butoh In_Between, gruppo nomade e transnazionale, costituito dal francese Yann van Steenbrugghe, dalla svizzera Flavia Ghisalberti e dagli italiani Ezio Tangini e Ivan Marasco, artisti che hanno in comune lo studio con alcuni celebri maestri del butoh, fra i quali Akira Kasai e Masaki Iwana.

Presente in questi anni – dalla fondazione, nel 2003 – in festival e rassegne sparsi ai quattro angoli del mondo, da Edimburgo a Parigi, da Erlangen a Indianapolis, fino alle fredde terre della regione dell’Ontario in Canada, il gruppo si è formato in Normandia, pochi mesi prima del debutto, proprio a Roma – nelle sale dello Stenditoio del complesso di Santa Maria della Pietà – del loro primo lavoro Something in Between, ispirato all’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam.

Con la follia e con la diversità della malattia che rende il malato un reietto – ma anche un fecondo polo di contraddizioni in seno alla società – il gruppo si è dunque misurato fin dalla origini. E il tema della follia, della diversità, della diversità vissuta come colpa – per cui ogni “diverso” è colpevole – restano al centro anche del loro nuovo lavoro, Down-A, ispirato ad una tragicommedia d’epoca giacobiana I due nobili congiunti, attribuita a John Fletcher and William Shakespeare e presentato – da domani a sabato – nei locali del Centro Diurno Valle Aurelia (Viale di Valle Aurelia 129) annesso al Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma E.