AZIENDA  SANITARIA  LOCALE  Roma-E

Dipartimento di Salute Mentale, Modulo 18

Centro Diurno “Valle Aurelia” per la Riabilitazione PsicoSociale

Roma, 14 luglio 2008

Ringraziamenti per le performances di giugno 2008

A seguito dell’eccellente riuscita delle Vostre Performances nelle tre serate (26, 27 e 28 giugno u.s.) presso il nostro Centro Diurno (CD-VA) in collaborazione con l’Associazione Socio-Culturale “Villa Carpegna”, mi corre l’obbligo di uno speciale ringraziamento anche a nome di tutto lo Staff della nostra struttura socio-sanitaria.

Il nostro CD-VA è operativo dal 16 maggio 1995 e lavora sia mediante Corsi di Pre-Formazione Professionale (PFP, attualmente 4 vigenti), sia mediante Laboratori Espressivo-Terapeutico Risocializzanti (ETR, attualmente 20 vigenti).  Pertanto da sempre ha accolto artisti di ogni provienienza culturale ed accademica sia per acquisirli come conduttori dei propri Laboratori, sia per ospitarli al fine di favorire scambi tra scuole differenti, nonché confronti di opinioni, metodiche ed esperienze anche distanti tra loro.  Da tali incontri ogni volta il gruppo di lavoro ne è uscito sempre arricchito, così come grandi stimoli sono stati recepiti dagli Utenti-Allievi dei Laboratori.

Tuttavia stavolta con Voi è accaduto qualcosa di più.  Infatti, la Vostra specifica modalità di rappresentazione ha suscitato un coinvolgimento nei presenti che non ha eguali nella annosa tradizione del nostro CD-VA.  La Danza Butoh con i suoi peculiari ritmi e modalità espressive ha creato, in un luogo del tutto anonimo quale la nostra sede provvisoria (in attesa di una struttura adeguata alle nostre finalità istituzionali), una atmosfera da antro sacro della teatralità: al termine della Vostra Performance nessuno dei presenti era uguale a prima.

Non si può in alcun modo restare insensibili ad una comunicazione emotivo-corporea quale quella che viene veicolata dalla Danza Butoh: la mimica, la gestualità, l’incedere, lo scandirsi eterodosso del tempo ed ogni altra specificità tipica del Butoh determinano un impatto sullo “spettatore” tale da trasformarlo, se si concede all’incontro di una così incisiva comunicazione, in un “partecipante” a tutti gli effetti.

In Psichiatria ed in Psicologia si parla sempre di “Psiche e Soma”, di “Mente e Corpo” indicando un binomio che quando entra in antinomia fa ammalare in un modo e/o nell’altro ogni essere umano.  Nel Butoh il corpo diventa palesemente psiche: la psiche, infatti, rivela se stessa attraverso il suo corpo in modo oltremodo esplicito, come non avviene quasi mai nella vita ordinaria.  In proposito, può essere considerata una eccezione, ad esempio, la espressività dell’Eros quando compiutamente libera di estrinsecarsi in modo “maturo”, la quale comunque si realizza nel segreto dell’intimità dei soli contraenti e pertanto non può, e non deve naturaliter, essere “comunicazione” condivisibile coram populo.  Proprio questi corpi che incarnano il “male di vivere” con una inusitata efficacia sono il motore che fa inevitabilmente attivare nello “spettatore” un tuffo nel proprio “cuore/mente/animo”, una immersione improvvisa, ma inesorabile nelle profondità della propria psiche.

È proprio nella capacità di coinvolgimento che il Butoh realizza la differenza di contatto tra attore e spettatore: chi è presente è irresistibilmente indotto ad entrare nel vortice di pensieri, emozioni, ricordi che lo riguardano molto, molto profondamente.  Tale prerogativa rende il Butoh una disciplina idonea al completamento della Formazione degli Operatori della Salute Mentale in generale, e soprattutto di quelli impegnati nella Riabilitazione PsicoSociale.  Infatti, in generale ogni Operatore socio-sanitario addetto alla Salute Mentale dovrebbe avere nel proprio curriculum almeno uno stage centrato sulla consapevolezza della propria affettività: tale caratteristica (che, ad esempio, è alla base della formazione degli psicoanalisti) non sempre è contemplata nei percorsi di apprendistato professionale degli addetti ai lavori, benchè la nostra professione non possa essere correttamente svolta senza una adeguata preparazione anche personale/interiore.

Io stesso, che ho una formazione freudiana ortodossa, ho vissuto grazie all’intensità della Vostra “recitazione”, una esperienza “sconvolgente”: grazie.

Michele Di Nunzio

psichiatra criminologo