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Sabato, 20 Agosto 2011

Recensioni delle performances: Esseri

Esseri - In Between Butoh
the Sheepavenbay, Mornington Crescent

di Adam Hutchings 

Durante la scrittura di Esseri, tutti i termini normali se ne vanno dalla finestra. Non ha senso parlare di personaggi, storie o soggetti, presenza scenica, abilità tecnica o direzione. E’ classificato come ‘danza’, ma questo termine risulta anche stretto. Infatti, i due ‘esseri’ nella ‘danza’ possono essere appena descritti come ‘persone’.

Esseri è una danza butoh, ed è strutturata sulla storia dei Cenci, una tragedia di Percy Bysshe Shelley basata su una vera orribile storia di una famiglia italiana. Inoltre si basa sul pensiero e la pratica di Antonin Artaud e sul suo approccio rivoluzionario al teatro. Ma, ancora, tutto questo serve soltanto da intelaiatura: ogni performance è differente, non scritta, con un decentramento dell’agire in modo che la mente non informi più il corpo, il corpo non governi più lo spazio. Tutti gli elementi fluiscono in un organismo unificato e non gerarchico. Ciò inoltre è riflesso nell’uso del suono, anch’esso non scritto, con il violoncello che non è più un violoncello, ma semplicemente un generatore di suoni che risponde ai momenti.

Questo genere di performances rifiuta la dottrina della rappresentazione e dell’imitazione, trasformandosi invece in una forma di vita in sé, quasi pre-sociale. Il titolo ‘Esseri’ allude senza dubbio al difficile problema di interazione con la realtà o con lo stato umano prima che venga mediato attraverso il linguaggio o la cultura. Di conseguenza, la performance è tematicamente allusiva, consentendo al pubblico di interagire con l’energia del pezzo. Comunque, la tragedia de I Cenci trasmette disperazione, fragilità e dolore e la fisicità degli esseri acuisce queste sensazioni in una sorta di forma pura che rivela l’inadeguatezza del linguaggio e della rappresentazione.

Tutto ciò lascia il pubblico in una condizione alquanto precaria, seduto davanti a questa estenuante e progressiva visione di torture mentali e fisiche, gli occhi che rotolano e gli arti tesi. Ciò non è casuale, in quanto il coinvolgimento voyeuristico del pubblico con questa non rappresentazione è destinato a produrre un tipo di reazione a specchio interno. In definitiva, i danzatori e il pubblico sono disattivati in ugual misura dalla facciata della realtà così come noi generalmente la sperimentiamo.

Dimentichiamo presto che queste sono persone come noi, e alla fine della danza siamo stati invitati dal violoncellista ad andare oltre e guardare i due esseri, che nel frattempo erano caduti dal retro del palco e congelati. Questo è stato come sbirciare in una gabbia in cui gli animali stavano facendo qualcosa di strano, e mi chiedevo se stessero OK.

E’ tutto abbastanza pesante, ma il collettivo lo fanno con una tale forza senza compromessi che è difficile essere cinici – essendone completamente avvolti. Dopo la performance, ci siamo seduti in teatro e poi al bar, poi fuori, a parlare con i tre professionisti del mondo del butoh – il pensiero, la storia e le tecnicità della danza.

Questo non è il vostro spettacolo usuale ed è molto raro imbattersi in questo tipo di performances. Così se potete allora andate a vedere del butoh, non solo a testimonianza di questa insolita esperienza ma per vedere come vi colpisce.

Esseri è presente come parte del Camden Fringe fino a Sabato 20 Agosto

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